Eccomi qui, un altro giorno di duro lavoro; che piova, tuoni o tiri vento mi tocca comunque presenziare alle esecuzioni. Quando il Re perde la pazienza non riesce a placarsi se non dopo aver viste applicate le sue sanzioni.
Come faccio a spiegargli che soffro enormemente alla vista degli altrui strazi? Come faccio a dire al mio sovrano che le lacrime che verso non sono dovute alle immancabili cipolle che piovono sul palco?
Poverini! Del resto io li capisco, si svegliano un giorno e decidono di inventare un gioco. Non sanno quale, non sanno come, eppure eccoli l∞, certi di aver fatto chi sa quale prodigio. E' come se io pensassi di allenare la squadra dei cavalieri scendendo nella lizza al posto del Maestro d'armi.
Poi, come se non bastasse, questi ingenui si convincono a chiedere udienza al Re e, cos∞ facendo, si consegnano da soli nelle mie braccia.
L'ho ben visti io i loro prodotti: giochi senza capo ne coda, regolamenti scritti con i piedi, test frettolosi che coinvolgono gli amici pi∙ intimi e che decretano immancabilmente la loro condanna.
Fossero almeno cos∞ saggi di chiedermi consiglio che almeno li potrei aiutare e gli risparmierei inutili supplizi. L'avr≥ detto mille volte e in tutti i dialetti che conosco: creativi si nasce ma autori si diventa.